
Occorrenze nella letteratura: Vita di Galileo (Bertolt Brecht)
"Vita di Galileo" è l’opera di Brecht che narra la vita del grande scienziato pisano, descrivendo in particolare la sua sconvolgente critica al sistema geocentrico e la conseguente abiura. Galileo è un personaggio dal grande spessore intellettuale, ma anche profondamente pragmatico: è un uomo di scienza che, a differenza dei suoi colleghi, tutti presi da complicate (e inutili) elucubrazioni filosofiche e abituati a considerare con sufficienza le applicazioni pratiche, decide di andare a "sporcarsi le mani" sul campo, interagendo con artigiani e commercianti, naviganti e marinai, traendo spunto per i suoi lavori. Galileo è legato anche a necessità ben più prosaiche della scoperta scientifica, ha anche bisogno di mantenersi, per sovvenzionare le sue ricerche e per il sostentamento personale, non si fa molti scrupoli, alcune sue "invenzioni" - come nel caso del telescopio - non sono altro che semplici varianti di apparecchi già esistenti. E così continua a comportarsi di fronte al processo. Il suo contributo per la scienza l’ha già dato, sa bene che dopo di lui altri condurranno le loro rivoluzionarie ricerche in campo scientifico, fino a quando non verrà definitivamente confutato l’obsoleto sistema Aristotelico-Tolemaico. I suoi colleghi vorrebbero da una parte che egli si immoli per la scienza, che insista nelle sue affermazioni, che gli potrebbero costare il processo per eresia, la tortura, il rogo. Ma lui non lo fa, abiura, attirandosi così contro le invettive dei suoi collaboratori, delusi da quello che trovano un comportamento pusillanime.
"Una delle principali cause della miseria delle scienze sta, molto spesso, nella loro presunzione di essere ricche. Scopo della scienza non è tanto quello di aprire la porta all'infinito sapere, quanto quello di porre una barriera all'infinita ignoranza." (Vita di Galileo, cap.IX, Bertolt Brecht)
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