giovedì 5 maggio 2011

G come "Galielo Galilei"


Galileo è una figura immensa per il progresso del pensiero scientifico e per la storia delle idee; la sua opera, il suo processo hanno rappresentato per il pensiero filosofico e scientifico successivo un emblema, di volta in volta usato come vessillo nella lotta contro il principio di autorità nelle questioni relative ai rapporti tra scienza e fede e a quelli tra scienza e società. Resta comunque indubbio il fatto che l'affrancamento della scienza dalla filosofia e dalla teologia operato da Galileo ha segnato una profonda trasformazione sia del modo di pensare sia del modo di considerare il problema della conoscenza, così come ha segnato l'inizio dello sviluppo della scienza moderna e della sua sempre maggior specializzazione man mano che si procede nell'approfondimento dell'indagine del reale. Il nucleo centrale della ricerca galileiana è rappresentato dalla dinamica che, come disse Lagrange, Galilei "tenne a battesimo". Se anche in Galilei non vengono date in modo esplicito le formulazioni delle tre leggi, quali si ritrovano in Newton, è a lui che si deve il superamento delle antiche concezioni e la precisazione dei concetti base della dinamica. Vanno inoltre ricordati: i suoi studi sul magnetismo; le indagini di idrostatica; le ricerche sulle oscillazioni del pendolo, che lo portarono a osservazioni sui fenomeni acustici, in particolare sulla risonanza e sugli intervalli musicali; le ricerche sulla resistenza e sulla forza di macchine (tra queste Galilei includeva i corpi animali) simili, ma di scala diversa, che stanno alla base dello studio della meccanica biologica. L'ampiezza e la profondità della svolta che l'opera di Galilei contribuì così notevolmente a far compiere alla cultura occidentale furono possibili in forza della metodologia che venne elaborando e di quell'atteggiamento filosofico generale che è la parte più controversa del suo pensiero.

Occorrenze nella letteratura: Vita di Galileo (Bertolt Brecht)
"Vita di Galileo" è l’opera di Brecht che narra la vita del grande scienziato pisano, descrivendo in particolare la sua sconvolgente critica al sistema geocentrico e la conseguente abiura. Galileo è un personaggio dal grande spessore intellettuale, ma anche profondamente pragmatico: è un uomo di scienza che, a differenza dei suoi colleghi, tutti presi da complicate (e inutili) elucubrazioni filosofiche e abituati a considerare con sufficienza le applicazioni pratiche, decide di andare a "sporcarsi le mani" sul campo, interagendo con artigiani e commercianti, naviganti e marinai, traendo spunto per i suoi lavori. Galileo è legato anche a necessità ben più prosaiche della scoperta scientifica, ha anche bisogno di mantenersi, per sovvenzionare le sue ricerche e per il sostentamento personale, non si fa molti scrupoli, alcune sue "invenzioni" - come nel caso del telescopio - non sono altro che semplici varianti di apparecchi già esistenti. E così continua a comportarsi di fronte al processo. Il suo contributo per la scienza l’ha già dato, sa bene che dopo di lui altri condurranno le loro rivoluzionarie ricerche in campo scientifico, fino a quando non verrà definitivamente confutato l’obsoleto sistema Aristotelico-Tolemaico. I suoi colleghi vorrebbero da una parte che egli si immoli per la scienza, che insista nelle sue affermazioni, che gli potrebbero costare il processo per eresia, la tortura, il rogo. Ma lui non lo fa, abiura, attirandosi così contro le invettive dei suoi collaboratori, delusi da quello che trovano un comportamento pusillanime.

"Una delle principali cause della miseria delle scienze sta, molto spesso, nella loro presunzione di essere ricche. Scopo della scienza non è tanto quello di aprire la porta all'infinito sapere, quanto quello di porre una barriera all'infinita ignoranza." (Vita di Galileo, cap.IX, Bertolt Brecht)

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